E’ stata notificata questa mattina al sindaco di Martano Fabio Tarantino, la determina dell’ingegnere dell’ufficio tecnico comunale Raffaele Mittaridonna, con la quale predispone la chiusura del poliambulatorio di via Fratelli Cervi. L’atto è stato fatto recapitare alle autorità competenti: procura, azienda sanitaria e al sindaco che, preso atto della situazione, si é preso qualche ora per decidere sul da farsi.
Difformità con il progetto e SCIA falsa
Per l’ingegnere Mittaridonna, il poliambulatorio andrebbe immediatamente chiuso, per anomalie tra quanto presentato in progetto, e quanto invece realizzato. Non solo, il professionista – ci riferisce il primo cittadino – avrebbe revocato la SCIA (segnalazione di inizio attività), che il direttore dei lavori per la realizzazione del nuovo plesso, presentò nel 2017. Il documento infatti, risulterebbe falso, dal momento che viene dichiarato che il nuovo poliambulatorio risulterebbe funzionale e funzionante, mentre sappiamo che deve essere completato anche con il servizio dialisi. Mittaridonna avrebbe quindi riscontrato delle difformità, tra il realizzato e quanto predisposto nel progetto. Difformità che non sarebbero state mai sanate con varianti alla progettazione iniziale. Così come non ci sarebbe alcun progetto nuovo per quelle anomalie, che non si sarebbero potute sanare con semplici varianti.
Nuovo fascicolo della procura sulla gestione dei fondi
L’ingegnere ha quindi scritto e relazionato a chi di dovere: il sindaco come massima autorità sanitaria, la procura di Lecce e l’asl salentina. Il primo si é preso qualche ora per valutare il da farsi e considerare come evitare l’interruzione di pubblico servizio. La procura ha già da tempo aperto un’inchiesta, prima con il pm Paola Guglielmi, che ha interrogato le parti coinvolte, mandato avvisi di garanzia ai responsabili, salvo poi vedersi il fascicolo, affidato ad un altro pm: Angelo Prontera. Anche lui ha interrogato le persone coinvolte, compresa l’ex direttrice Silvana Melli, che per prima notò delle anomalie sul poliambulatorio. Un altro fascicolo poi sarebbe stato aperto recentemente dalla procura leccese e che riguarda il filone dei finanziamenti europei destinati alla realizzazione del nuovo plesso e che molto probabilmente sarebbero stati persi per i ritardi con cui sono stati portati avanti i lavori dell’edificio.
Difformità di poco conto che non devono fermare un servizio sanitario
Quanto all’asl, l’azienda ha cercato di tranquillizzare gli animi. Nell’ultimo consiglio comunale monotematico che si tenne mesi fa a Martano, l’allora commissario straordinario Rollo spiegò che si stava sanando ciò che era sanabile, portando a termine man mano “pezzi” di questo poliambulatorio, seppure con fatica. Sul provvedimento di Mittaridonna di chiudere l’edificio, il responsabile dell’area tecnica dell’asl Daniele Prete, fa sapere di non esserne a conoscenza, mentre ben informato é il direttore del distretto Savino Sergi che, contattato telefonicamente, ha ridimensionato la cosa. “Si tratta di alcune difformità riscontrate nell’ultimo sopralluogo da parte dell’ingegnere comunale – ha detto – ma sono sciocchezze che non possono e non devono fermare un servizio pubblico sanitario.” Sappiamo però che Sergi si è poi sentito con il sindaco Tarantino, allarmato per dover gestire una situazione così scottante.
L’asl sapeva grazie alla commissione legalità
C’è da dire che la vicenda di Martano era nota da tempo, anche alla stessa asl. Già l’ex direttrice Silvana Melli, si accorse dei ritardi nella realizzazione, tanto che chiese chiarimenti in merito ai fondi utilizzati visto proprio l’allungarsi del tempo e vista la scadenza del 31 dicembre 2015, per l’impiego dei fondi europei, pena la perdita delle somme. Fu poi la commissione legalità e anti corruzione, nominata dalla stessa Melli, a dare atto di quanto effettivamente stesse accadendo. Vennero riscontrate opere mal realizzate, in alcuni casi pagate due volte, lavori pagati con fondi aziendali invece di fondi europei, infissi non a misura. Soprattutto la commissione appurò che l’edificio pur non avendo tutto a norma, risultava funzionale e funzionante, con tanto di certificazione del direttore dei lavori, certificazione che quindi sarebbe stata falsa.
Quando la Melli fu mandata via, subentrò Ottavio Narracci alla guida dell’Asl, che promise alla cittadinanza, davanti al governatore Emiliano, la conclusione dell’opera entro l’autunno del 2018. Lo stesso presidente Emiliano si impegnò a che certe situazioni non si verificassero più. Così però non é stato: non solo Martano risulta non a norma, difforme dal progetto approvato dai vigili del fuoco, ma ci aspettava che il direttore dell’asl intervenisse o scrivesse a chi di dovere per fare chiarezza anche sulla gestione dei fondi. Invece no. Narracci si è limitato a correre ai ripari, liquidare nel frattempo la commissione anticorruzione, mentre la prassi si ripeteva molto simile anche in altri cantieri: Aradeo, Campi, solo per citarne alcuni. Lavori non sempre ben eseguiti, ritardi, edifici incompleti.
Così accade che nel silenzio della regione, dell’asl, i servizi non sempre riescono a partire come dovrebbero, le apparecchiature acquistate rimangano imballate anche per anni, come la risonanza imballata a Martano che aspetta la fine dei lavori nel seminterrato, mentre i responsabili dell’opera, vengono confermati e/o promossi.
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